Spiegare l’emergenza coronavirus ai bambini

La crisi sanitaria che stiamo vivendo ci ha costretto in casa. Ai bambini questa situazione appare molto strana. Non si esce più, non si va all’asilo, a scuola, al parco giochi, in piscina, a casa degli amichetti; da un giorno all’altro sono venuti meno i contatti con le maestre, gli abbracci dei nonni, i giochi con zii e cugini. Le tante figure di riferimento sono lontane, inaccessibili.

Per quanto si possa fare attenzione, i bambini sono esposti a frasi come: “aumentano i contagi”, “i medici sono in prima linea contro il coronavirus”, “bisogna restare in casa per evitare il contagio”. Alcuni sanno di amici o parenti in ospedale, o in casa ammalati. E si preoccupano.  Come aiutarli a comprendere e superare questa situazione?

L’idea di Ilaria 

Qualche giorno fa, Agata, 2 anni, ha telefonato alla zia Ilaria: era molto preoccupata. Ilaria avrebbe voluto stringerla forte per dirle che andrà tutto bene, ma non potendo farlo, ha creato per lei una favola, per rassicurarla in questo periodo di isolamento.
Nella favola c’è tutto, nel linguaggio che i bimbi amano di più: c’è il mostro cattivo (il coronavirus), ci sono i supereroi che lo sconfiggeranno (i medici), c’è il fondamentale impegno di tutti (restare in casa, lavarci le mani per proteggerci).

Il suo contributo

La favola creata da Ilaria ha permesso di raccogliere fondi per aiutare gli ospedali di Lodi durante l’emergenza Covid-19.
La raccolta fondi lanciata da GuardAvanti ha permesso di generare un contributo di €70.089 per l’ASST di Lodi per la gestione dell’emergenza coronavirus.