Ottobre 2022
Da est a ovest, un paese stupendo
Venerdì 26 agosto
Le suore del centro di Saint Daniel: un progetto per accogliere bambini e ragazzi molto ben avviato, che però ha bisogno di trovare un modo per sostenersi economicamente
Oggi è il giorno della visita ad uno dei centri delle sorelle comboniane, si chiama “Saint Daniel” e si trova nella zona di Kanyama conosciuta come Villa Makeni.
Il centro è davvero enorme: la casa delle suore, la casa dei volontari, un grande salone per eventi, le aule-libreria-uffici, un campo da basketball, un campo da calcio, un orto comunitario e degli appartamenti che vengono affittati. A questa struttura, si aggiungono quattro splendide costruzioni a forma di capanna che fungeranno da libreria, sala pc e sala giochi per bambini. Sono state finanziate da una Fondazione american, la Lubutu Library Partners, con l’obiettivo di incentivare la lettura e mostrare ai bambini del compound dei mestieri diversi da quelli a cui sono abituati.
Le suore si stanno interrogando a fondo su come rendere tutte le attività del centro economicamente sostenibili. Mi raccontano infatti che l’accordo con la Fondazione rispetto ai nuovi edifici prevede che le sorelle devono garantire tre risorse umane stipendiate. Oltre a presentare domanda per altri finanziamenti, vorrebbero mettere in piedi una nuova attività generatrice di reddito. Dicono di aver già provato con un pollaio, ma alla fine i costi erano così alti che, dovendo pagare il lavoro di una persona, finivano in pari e non ne avevano guadagno.
Sabato 27 agosto
Giornata di viaggio, 9 ore da Lusaka a Livingstone
Sveglia all’alba e trasferimento alla stazione dei bus per raggiungere Livingstone.
Il viaggio è durato 9 ore, ma tutto è filato tutto liscio. Il pullman era dotato di bagno, aria condizionata, due televisioni che proiettavano film e anche una presa per caricare il telefono!
Una volta raggiunta la stazione dei bus di Livingstone, raggiungo a piedi il mio hotel, Olga’s – The Italian Corner, dove dormirò per due notti.
Domenica 28 agosto
Oggi metto i progetti in pausa e vado a scoprire il territorio. Le imponenti e meravigliose cascate Vittoria e la cittadina di Livingstone
Dopo la colazione mi metto in marcia verso le cascate Vittoria.
Per risparmiare decido di andare con un minibus che parte dal centro di Livingstone e arriva alle cascate in 10 minuti. È un luogo talmente incredibile da farti dimenticare le 9 ore di viaggio da Lusaka.
Oltre alla bellezza delle cascate, a Livingstone si respira un clima diverso da Lusaka. Tutto è più sereno e le brevi distanze unite alla presenza dei marciapiedi permettono di poter girare serenamente a piedi.
Il pomeriggio decido di recarmi al museo di Livingstone che racconta la storia, cultura, flora e fauna del paese, con una galleria speciale sulla storia dell’esploratore britannico.
Per cena proverò la cucina di Olga’s che offre una selezione di piatti italiani.
Lunedì 29 agosto
Visito l’orfanotrofio di Livingstone e la fattoria, cerata ad hoc per mantenere l’orfanotrofio. Si tratta di un progetto in cui la nostra Licia si è impegnata personalmente per diversi anni
Insieme a Jacob, il nostro contatto in loco, andiamo a visitare la fattoria che Licia ha aiutato ad avviare per sostenere l’orfanotrofio.
Mi racconta delle difficoltà, dei continui furti, ma anche dei successi, come il “garden” pieno di alberi da frutto e il pollaio che sta andando molto bene. Dopo un’interessante chiacchierata all’ombra di un albero, Jacob mi porta nei villaggi circostanti. Sono molto curioso di scoprire la vita da villaggio. Mi accolgono tutti con il migliore dei sorrisi e mi insegnano come è opportuno presentarsi e salutare i membri del villaggio.
Tornati a Livingstone, Jacob mi porta a fare un giro completo dell’orfanatrofio che comprende i due blocchi femminili e il blocco maschile, dove verrò ospitato questa notte. Il progetto è interessante e ben avviato, ma una cosa mi colpisce in negativo: la completa mancanza di materiale ricreativo e di svago per i ragazzi e le ragazze che ci vivono. Le televisioni presenti sono rotte e come lettura trovo solo libri per bambini e qualche bibbia.
Martedì 30 agosto
Dopo la sveglia all’alba mi reco alla stazione dei bus a piedi. Anche oggi giornata di viaggio, prendo lo stesso bus dell’andata e parto per le 9 ore di viaggio per tornare a Lusaka.
Mercoledì 31 agosto
Tornato a Lusaka riprendono le visite a progetti di cooperazione, per prendere spunti, capire cosa succede sul territorio e perché no, stringere nuove partnership
Questa mattina ho incontrato Miryam, rappresentate paese in Zambia di Comundo, un’organizzazione svizzera che supporta progetti di cooperazione finanziando risorse umane.
Nel pomeriggio invece incontro Marcellino che lavora al Mthunzi Center: un centro per ragazzi e ragazze di strada a 15 km da Lusaka in un ampio spazio agricolo. Anche in questo caso, una fattoria (alberi da frutto, ortaggi, porcilaia, vasche per itticoltura) è stata messa in piedi per rendere economicamente sostenibile il centro. Il centro ospita 42 ragazzi residenti e 19 parte del “rescue center”. Ci sono delle attività specifiche per 20 ragazze, anche se nessuna di queste vive nel centro.
Marcellino afferma che la maggiore sfida è fornire le migliori condizioni di vita possibile ai ragazzi affinché preferiscano il centro al posto di tornare per strada e guadagnare “soldi facili”.
Giovedì 1 settembre
Da Lusaka a Mongu…nel retro del pick up!
Sveglia all’alba per un’altra giornata di viaggio. Insieme a sorella Kasumi e quattro postulanti ci mettiamo in viaggio per Mongu. Tutti i sedili sono occupati, perciò viaggio nel retro del pick-up. Fortunatamente sorella Kasumi ha portato un materasso, cuscini e una coperta. All’inizio mi sembra un disagio, ma come da tradizione della miglior accoglienza africana, il mio posto si rivela essere di gran lunga il migliore. Inoltre il paesaggio che scorre è talmente incredibile che quasi non mi accorgo delle 9 ore di viaggio.
A Mongu, le sorelle comboniane hanno due sedi: una all’interno del terreno di Mother Earth, un’altra in città, dove ci aspetta ad accoglierci la meravigliosa suor Albertina e dove passeremo la notte.
Venerdì 2 settembre
A Mongu andiamo a vedere con i nostri occhi i risultati di un nostro progetto. Questa mattina, infatti, visitiamo il centro Mother Earth.
Una lavoratrice del centro di produzione ci fa fare un giro spiegandoci tutti i passaggi. Al momento la produzione è in stand-by, dato che nella stagione secca i contadini non producono moringa perché desiderano utilizzare la poca acqua disponibile per altre colture. Proseguiamo il giro del centro accompagnati da due giardinieri che si occupano delle piante di moringa, dello sviluppo delle nuove aree verdi e dell’orto.
Nel tardo pomeriggio mi riportano alla sede di Mongu, dove sorella Kasumi, Albertina, Maru, Flor, e le due ragazze postulanti mi attendono per cena.
Vado a letto e mi addormento felice: il nostro progetto funziona, il centro è ben tenuto e la gente del luogo è autonoma e interessata a produrre la moringa, pianta dall’enorme valore nutrizionale.
Sabato 3 settembre
Mongu, alla scoperta del luogo, tra villaggi, fiumi e morbide pianure
Le sorelle vanno a messa, ma Suor Albertina mi consiglia di sfruttare le ore fresche del mattino per fare una passeggiata al “Harbour”, il porto della città.
Disegnandomi una mappa su un pezzo di carta, mi invita a seguire le indicazioni e godermi il panorama. Aveva ragione, il posto è molto bello e la camminata piacevole. A Mongu si respira un’aria molto rilassata. Le piane di Mongu sono delle vaste distese pianeggianti-paludose che durante la stagione delle piogge diventano un lago. Trovo un vivace villaggio sul bordo di un fiumiciattolo, dove i bambini fanno il bagno e le donne lavano i panni.
Dopo pranzo, sorella Maru mi chiede se ho voglia di fare una lezione di computer alle due ragazze aspiranti missionarie, accetto con piacere, anche se il tempo è poco.
Sorella Kasumi infatti ci tiene a farmi conoscere il luogo, così mi porta a visitare lo Zambezi e la casa del Lewanika, il sovrano dei Lozi. La gita è molto piacevole e le sorelle si distinguono per la loro generosità: tra i tanti impegni trovano il tempo di farmi visitare ciò che altrimenti non riuscirei a vedere in così poco tempo (e a piedi).
Oltre ai progetti, nella testa inizia anche a formarsi l’idea di organizzare un gruppo di viaggiatori solidali organizzato da Guardavanti.
Domenica 4 settembre
All’alba io, sorella Kasumi e sorella Flor partiamo in macchina per tornare a Lusaka. Il viaggio è impegnativo, perciò io e sorella Kasumi ci alterniamo alla guida del pick-up. La strada da Lusaka a Mongu è per me stupenda anche perché passa attraverso il Kafue National Park dove, se fortunati, è possibile avvistare qualche animale. La fortuna è dalla nostra parte e riusciamo a vedere un elefante a bordo della strada!
FINE SECONDA PARTE